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Dal momento in cui ho guardato il mondo attraverso il mirino della macchina fotografica ho scoperto che era possibile interpretarlo.

Chi sono

Ho iniziato la fotografia all’età di trentadue anni: tardi. Non sono cresciuto con la fotocamera appesa al collo e non ho avuto una cultura fotografica, nemmeno l’ho studiata. Ma dal momento in cui ho guardato il mondo attraverso il mirino della macchina fotografica ho scoperto che era possibile scegliere cosa guardare e cosa far vedere e,allo stesso tempo, che era possibile interpretare il mondo.

Scatto fotografie analogiche, non per rifiutare il mondo digitale, ma perché mi piace aspettare giorni se non settimane per vedere il risultato finale, mi piace vedere l’immagine apparire sulla carta in camera oscura sotto la luce rossa.

Il mio lavoro

Non sono specializzato in un genere di fotografia e non ho intenzione di diventarlo. Scatto qualunque cosa che attira il mio sguardo; dalla fotografia di strada a foto concettuali. Cerco di dare un senso alle composizioni. A volte questo senso si trova in un singolo scatto e altre volte in una serie di fotografie, dove l’osservatore trova luoghi e oggetti conosciuti prendere una forma e un significato diverso da quello che solitamente viene loro associato.

Perché analogica

contro ogni tendenza dei nostri giorni, nella fotografia analogica l’attesa gioca un ruolo importante in tutte le fasi della realizzazione. Dal momento dello scatto, allo sviluppo del rullino, fino alla stampa dell’immagine sulla carta fotografica. Questa attesa, a mio parere, rende tutto più prezioso e ricercato.

Alla fine del processo l’immagine sulla carta è una stampa unica che non è replicabile al cento per cento. Le successive stampe dello stesso fotogramma sono sempre leggermente diverse, sia per la temperature dei bagni chimici sia per qualunque altra minuscola variazione nell’ambiente. Questo è il motivo per cui una stampa realizzata in camera oscura è unica e preziosa.

Scatto fotografie per rendermi conto che il mondo in cui vivo non è più reale delle immagini stampate sulla carta

Tra ossessione e passatempo, la fotografia è l’interpretazione di un’esperienza vissuta soggettivamente e, di conseguenza, è un atto individuale. 

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Scatti Non Riusciti

Ci sono molti scatti non riusciti, molti di più di quelli buoni. Ma non importa quanti fotogrammi sono stati scartati, l'importante è provare e riprovare.

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Critiche Costruttive

Abbiamo tutti bisogno di critiche: quelle buone. La fotografia è fatta per essere vista e quindi essere criticata.

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Motivazione

Niente è più importante della motivazione: non contano gli scatti non riusciti, né le critiche scoraggianti. L'esigenza di fotografare può sconfiggere sia l'uno che l'altro.